lunedì 30 marzo 2020

importanza allenamento ideomotorio

A cura di Simone Pietrobono.

Una delle caratteristiche peculiari dell’essere umano è la sua capacità immaginativa.
Il cervello non distingue tra una esperienza realmente vissuta ed una esperienza vividamente immaginata.
In entrambi i casi il cervello si attiverà nel medesimo modo mandando al corpo i medesimi impulsi.
Questo “potenziale” può essere utilizzato per implementare l’assimilazione dei nostri gesti motori durante l’allenamento.
In particolare negli allenamenti “a solo” (a vuoto, senza l’ausilio di un partner di allenamento).
Le fasi dell’allenamento ideomotorio a vuoto sono:

  1. Rappresentazione mentale.
    Occorrerà preliminarmente avere una rappresentazione mentale efficace dell’esercizio, di tutti i movimenti che si andranno ad eseguire nonché di quello che condizioneranno tali movimenti e le tecniche contenute nell’esercizio medesimo.
    Il sistema mentale è intimamente connesso a quello corporeo o fisiologico dove l’uno influenza l’altro e viceversa.
    Per tale motivo le rappresentazioni mentali (visualizzazioni) sono in grado di generare delle leggere contrazioni muscolari anche in assenza di movimento.
    Questa “induzione neuromuscolare” predisporrà la mente ed il corpo a porre in essere movimenti precisi ed efficaci in assenza di riferimenti statici o dinamici (colpitori o sparring partner).
  2. Esecuzione pratica dell’esercizio tecnico a vuoto.
    A questo punto si è pronti per passere ad eseguire i movimenti, le tecniche, le azioni “a vuoto” riportando e mantenendo costante durante tutta la durata dell’esercizio, l’immagine mentale ben rappresentata.
    Questo migliorerà notevolmente la performance e l’abilità motoria verificando la correttezza dell’esecuzione dei movimenti. Difatti, se facessimo degli esercizi combinati con le braccia del partner di allenamento potremmo non accorgerci di alcuni errori (ad es. “over shoot” dei colpi o perdita di equilibrio).
    Inoltre si miglioreranno la concentrazione, la coordinazione, la resistenza allo stress, la strategia e la tattica, il timing, aiutando a consapevolizzare le proprie capacità e abilità motorie nonché a fissare e imparare le tecniche.
  3. Visualizzazione dell’esecuzione pratica appena svolta.
    Terminato l’esercizio occorre ripercorrere quanto gli esercizi a vuoto a livello sensoriale. Specificatamente:
    a livello visivo, tramite le immagini dei movimenti che sono stati eseguiti
    a livello cinestesico, tramite le sensazioni che l’esercizio ha dato.

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