mercoledì 26 marzo 2014

Il Metodo delle Braccia che aderiscono del Ving Tsun. Chi Sao.


Scritto di Bruce Lee - Tratto da “The Tao of Kung Fu. A Study in The Way of Chinese Martial Arts”. Linda Lee Copyright, Tuttle Publishing - Boston USA. Traduzione a cura di Simone Pietrobono 

Il chi sao la cosiddetta arte delle mani che aderiscono è un sistema di allenamento unico derivante dallo stile Ving Tsun, scuola cinese merdionale diretta da Mr Yip Man di Hong Kong. (……)
Imparare correttamente il chi sao richiede un esperto istruttore che conduca gradualmente lo studente e gli indichi il corretto, fluido movimento. In mano ad un principiante il chi sao può diventare uno stupido scontro di lotta.
Il chi sao è una pratica di energia fluente durante la quale le nostre braccia aderiscono a quelle del partner dimenticando noi stessi, seguendo i movimenti delle sue braccia e lasciando la nostra mente libera di eseguirli senza predeterminazione.
Non contraendoci adeguiamo i nostri movimenti al suo avanzamento (attacco) senza anticipare od affrettare l’azione ma seguendo il flusso.
L’energia fluisce (verso il partner) attraverso le braccia come acqua che scorre in un tubo flessibile.
Se si apre o si chiude rapidamente l’acqua il tubo sobbalza. Invece la nostra azione dovrà seguire quella del nostro partner senza mai interrompersi, anche per non creare due movimenti distinti nell’attacco e nella difesa. ( qui Bruce fa riferimento a movimenti che vanno eseguiti simultaneamente) (…….)
Nel Ving Tsun il chi sao si pratica sia con un braccio solo che con due braccia. Per acquisire energia fluente (potenza) le braccia devono ruotare in armonia ed in opposizione (scambio di forza) . Chi pratica deve matenere il flusso costante (……) ( qui Lee spiega che il chi sao serve a incrementare energia e dunque potenza; per fare questo i partner che eseguono il chi sao devono farlo scambiando energia o forza in modo armonico, continuo e rilassato.
Nell’attacco (avanzamento del pugno) il chi sao del Ving Tsun viene eseguito con energia diretta e frontale, nella difesa si esegue un arco deviante (bong sao) e movimenti diretti che consentono di penetrare (ad es: pak sao jat sao).(…….)